Tango Gamework prosegue la storia del detective Sebastian Castellanos. Ecco la nostra recensione di The Evil Within 2

  • Nome completo: The Evil Within 2
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox ONE
  • Producer: Bethesda
  • Developer: Tango Gameworks
  • Distribuzione: Digital/Retail
  • Data di uscita: 13 Ottobre 2017
  • Genere: Survival Horror
  • Versione Testata: PC

Sicuramente uno dei titoli più attesi di questo autunno è proprio The Evil Within 2 (da ora in poi abbreviato TEW2), il perché è molto semplice, il genere survival horror oramai ha preso pieghe più innovative, basti pensare alla saga di Resident Evil con il settimo capitolo, che , nonostante sia intriso dell’eredità e del buon gusto dei vecchi capitoli della saga, ha rotto parecchi muri sfociando nello sperimentale (graditissimo) ad esempio introducendo la prima persona, ed inserendo in Game delle ambientazioni da brivido oltre a dei personaggi incredibili. TEW e TEW2 sono invece rimasti al vecchio concetto di survival horror, sempre apprezzato, e probabilmente per gli amanti del survival più classici come Resident Evil 4, sapranno ancor di più apprezzare ed assimilare ciò che il gioco vuole proporre al fruitore. Ma andiamo a vedere se questo secondo capitolo sarà all’altezza di portare in alto la propria bandiera.

LONGEVITÀ E CARATTERIZZAZIONE

Se già nel primo titolo i profondi caratteri psicologici dei nemici e dei protagonisti oltre le loro introspezioni ( tipicamente giapponesi ) ci hanno fatto sobbalzare dalla sedia per lo stupore, in questo secondo capitolo, questa cosa è profondamente rimasta. Infatti non può che farci piacere vedere a schermo e vivere una storia così particolareggiata e solida nonostante un primo capitolo che sembrava già aver raccontato tutto.

La trama infatti a parer mio è uno dei punti focali e centrali dell’intero titolo, che trasporterà il giocatore in un mondo davvero saldamente radicato nel profondo ed interessante. Certo, a volte ci sono dei punti più morti, come le fasi che si possono riscontrare nelle missioni secondarie, o in situazioni un po’ fuori contesto che possono dare dei periodi di stanca durante la fruizione della Lore attraverso le missioni di avanzamento. La longevità del titolo è davvero ottima, ed i ritmi con cui il gioco si propone a livello drammaturgico rasenta l’eccellenza, con dei picchi di trama davvero notevoli.

TANTO CINEMA E GAMEPLAY

Di certo non si può parlare di TEW2 e della sua storia senza notare dei richiami al cinema, non tanto dovuti a delle semplici citazioni, ma proprio a come riesce a raccontarsi attraverso il gameplay nettamente migliorato rispetto al primo episodio. Le migliorie apportate in TEW2 si notano eccome, nonostante alcuni punti altalenanti, il gioco riesce comunque a penetrare nelle coscienze e nell’immaginario dei giocatori attraverso la sua concreta solidità degna dei migliori film horror.

I richiami alla destabilizzazione psicologica nei confronti di chi gioca/osserva è data principalmente dalle fonti di ispirazione a cui il gioco stesso va ad attingere: un genere horror soffocante appartenente al cinema dello scenario prettamente nipponico. Oltre a questo, si nota palesemente che rispetto al proprio predecessore, si ha volontariamente avuto la necessità di rivisitare il gameplay (come ad esempio la questione degli sbarramenti non più presenti in TEW2) per rendere ancora più fruibile il titolo ad un pubblico più massiccio, rendendo così il gioco più fluido.

FATICA E SANGUE

Le animazioni dei modelli lasciano anch’essi della buona coerenza rispetto al gioco, ad esempio i movimenti goffi ed impacciati del protagonista lasciano intendere della vulnerabilità “umana” rispetto a ciò che lo circonda, il che lascia un’ottima introspezione di gameplay e nulla al caso. Anche l’incredibile capacità artistica è davvero tanto presente nel titolo, un’arte macabra, capace di incantare il giocatore facendolo piombare in un limbo che resta tra la destabilizzazione ed l’estasi “ammaliativa” nei confronti di ciò che viene visto a schermo.

Passiamo ora ad un altro dei punti forti del titolo, ossia le boss fight, qui davvero si nota la capacità del team a mischiare freneticità e ludicità soddisfacente, davvero ottime sia le animazioni che il character design, con boss e nemici di un “certo peso” all’interno delle ambientazioni.
Degne di nota sono anche le musiche, davvero coinvolgenti e ricche, che ancor di più coinvolgono il giocatore.



Survival o non survival? Il dilemma non sussiste! Esattamente, non abbiate paura, qui la feature survival è molto presente, ancor più di quanto abbiamo visto in precedenza, tra crafting e liutamento di oggetti e melma da nemici e mostri, va a favorire un maniacale bilanciamento nel potenziare armi. Anche le interazioni ambientali sono ben strutturate, e questa è stata una piacevole novità nel gameplay più dinamico.

“BRUM BRUM!” MOTORI E TECNICA

Al contrario di TEW, TEW2 risulta nettamente più stabile tecnicamente, con cali di framerate molto rari, e texture più definite, di certo lo STEM engine presenta ancora particolari difetti come bug e clippamenti oltre ad un’affaticamento nel caricare le texture (molto pesanti) ma sicuramente rimane il fatto che le migliorie sono ben evidenti paragonato al predecessore. Il che da davvero soddisfazione.
I modelli sono ben fatti, anche se le animazioni a volte restano incerte, e magari sarebbe servito qualche accorgimento in più in tale senso da parte degli sviluppatori. Tutto sommato il gioco si presenta sicuramente più accurato, non perfetto, ma di gran lunga migliore.



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