Resident Evil 2 è già il miglior remake di sempre?
di Redazione
13/06/2018
Scopriamo il remake di Resident Evil 2, che punta ad essere uno dei migliori rifacimenti di sempre
In occasione dello showcase Sony all'E3 2018, CAPCOM ha svelato finalmente le prime immagini del remake di Resident Evil 2, con ben due trailer ad alto tasso emotivo per tutti coloro che sono cresciuti su PSX con l'incredibile survival horror firmato da Hideki Kamiya, uscito nell'ormai lontanissimo Gennaio 1998. Dopo l'incredibile successo di critica e pubblico del settimo capitolo erano tante le incognite sul remake di Resident Evil 2, il cui sviluppo è iniziato ancor prima del reveal di Resident Evil 7. Entrambi i progetti sono stati portati avanti in parallelo da CAPCOM, con Kamiya richiamato a supervisionare questo rifacimento, infondendogli anche la sua benedizione. A distanza di un anno esatto, con Resident Evil 7 ormai sugli scaffali da tempo, è impossibile non notare le chiarissime somiglianze con il remake del secondo capitolo che arriverà il prossimo Gennaio su Playstation 4, Xbox One e PC. i primi trailer, e la successiva porzione di gameplay resa giocabile all'E3 da CAPCOM dimostrano fin da subito gli obiettivi che il team si è prefissato con questo remake: tenere vivo lo spirito del survival horror originale, espandendolo all'ennesima potenza attuando un processo di rimodernizzazione tecnica implementando il nuovo motore grafico proprietario RE Engine. Un lavoro di rielaborazione da vero manuale, che va a colpire in modo sensibile anche la telecamera, non più fissa, ma ben salda alle spalle del malcapitato Leon S. kennedy. Lontani dall'azione hollywoodiana vista in Resident Evil 5 e Resident Evil 6, questo remake lavora sulle origini recuperando quanto di buono costruito nel settimo episodio. Dovendo fare i conti con l'originale, che resta probabilmente uno dei survival horror migliori di sempre, stravolgerne il gameplay con una diramazione più action 'avrebbe rappresentato solo un gigantesco autogol per l'azienda, che di questi tempi è forse meglio evitare. Grazie alla demo resa nota sullo show floore, la cui durata si aggira sui 20 minuti circa, possiamo finalmente cimentarci in una prima analisi circa le potenzialità di questo remake che, provocatoriamente, siamo pronti a definire già da ora tra i migliori mai fatti.Nuova nell'architettura, ma vecchia nello spirito. Bentornati a Raccoon City.
Siamo di nuovo a Raccoon City, la leggendaria cittadina situata sulle Montagne Arklay. Il setting della demo è ambientato presumibilmente poco dopo le fasi iniziali dell'avventura del povero Leon, giunto in città al suo primo giorno di lavoro come poliziotto. La demo iniziata nell'atrio del Raccoon City District Department, spiritualmente uguale alla controparte originale vista su PSX, ma riorganizzato e reso ancora più realistico, suggerendo un possibile luogo di rifugio per i potenziali sopravvissuti accorsi durante le prime ore del contagio in città. Da qui vediamo Leon muovere i primi passi alla ricerca di qualche sopravvissuto, e fatta eccezione per la telecamera posta alle spalle, si evince fin da subito un feeling tutt'altro che marginale con il capitolo originale: c'è rispetto nel level design, rivisto e reso più coerente, mentre l'elemento claustrofobico entra subito in scena nel momento in cui vediamo Leon varcare le soglie di una delle numerose stanze che popolano il labirintico distretto.
Tutto è buio, e lo scenario desolante che ci ritroviamo davanti agli occhi appare a dir poco disturbante: sangue e budella ovunque, con i non morti a popolare gli angusti corridoi e una flebile torcia ad illuminarli. Tornano gli zombie divoratori, l'implacabile e iconica piaga, tanto innocui da soli, ma estremamente pericolosi in gruppo.
Il remake di Resident Evil 2 nella sua breve demo mette in chiaro da subito che non siamo davanti ad un action game: l'avanzare del protagonista è legnoso, e le creature spesso giocano di strategie puntando all'accerchiamento: le munizioni scarseggiano e la mira richiede una precisione ben calcolata prima di sparare, pena spreco di proiettili. Questo primo contatto evidenzia un gameplay fatto di compromessi, nel quale gli zombie possono essere estremamente aggressivi e pronti ad abbracciare violentemente il protagonista mettendolo in grave difficoltà. Come se non bastasse, più gravi sono le ferite, più limitazioni subentrano nei movimenti di Leon.

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