Memory di Blu


Oggi il quarto operatore telefonico italiano è Iliad ma alcuni anni fa si chiamava Blu, era un operatore dalle grandi idee e potenzialità che nel giro di pochi mesi riuscì a ritagliarsi un ottimo spazio oltre che bacino di clienti. Diverse le novità all’epoca innovative che sarebbero state tali anche oggi come il servizio Blue Ego (ovvero scegliersi il proprio numero telefonico in base ad una data di nascita, un evento importante) per giungere a Memory, la prima vera assistente virtuale.

Memory di Blu non era una semplice segreteria ma una vera e propria assistente virtuale che anticipò di molto l’avvento dell’intelligenza artificiale di oggi con le varie Alexa di Amazon, Cortana di Microsoft piuttosto che Siri di Apple. La voce di Memory era assolutamente umana, nulla di robotico o artificiale.



Memory non solo prendeva le nostre chiamate e i messaggi come una classica segreteria telefonica ma era in grado di dialogare con noi, darci consigli e anche consolarci nei momenti di tristezza. Un servizio all’epoca già molto personalizzabile che nel tempo sarebbe certamente cresciuto in maniera esponenziale con tantissime possibilità e applicazioni proprio come oggi, ad esempio con la domotica.

Memory era in grado di gestire il traffico telefonico in entrata e in uscita attraverso molteplici funzioni: ricevere e ascoltare messaggi, richiamare chi aveva chiamato, creare una rubrica telefonica di 150 nominativi, intrattenere chi chiamava quando questi trovava occupato, gestire l’archivio chiamate, passare una chiamata o prendere un messaggio, ricevere e inviare fax.

In quel periodo il prezzo era proibitivo, costava all’attivazione 70.000 lire mentre utilizzarlo costava ben 300 lire al minuto. In alto il suggestivo spot di presentazione.

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