Agcom, Garante privacy contro TIM, Vodafone e Wind

In questi giorni sta accadendo di tutto in Italia ai principali operatori telefonici, parliamo di TIM, Vodafone, Wind Tre e anche Fastweb, sempre più nell’occhio del ciclone e in qualche modo sorvegliati speciali da parte di Agcom ma é notizia recentissima anche da parte del Garante per la privacy.

In quest’ultimo caso, almeno per il momento, é finita sotto torchio TIM accusata di telemarketing selvaggio e di non rispettare neanche le iscrizioni di utenti nel Registro pubblico delle opposizioni, per rendere il proprio numero telefonico non rintracciabile, soprattutto dai call center.

Ma procediamo per gradi perché c’é tanto da dire!

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Vi ricordate la fastidiosissima fatturazione a 28 giorni? Certo che lo ricordate, rimarrà negli annali come uno dei capitoli più tristi della telefonia italiana, ovviamente anche se ormai la fatturazione é tornata quella di una volta, la questione non é ancora conclusa perché l’Antitrust ha sanzionato, ancora una volta, Fastweb, Tim, Vodafone e Wind Tre con l’accusa di un’intesa tra loro, il cosiddetto “cartello”.

Gli operatori chiamati in causa si sarebbero in pratica messi d’accordo per far pagare tutti l’aumento dell’8,6% scaturito dopo il ritorno alla fatturazione mensile. In pratica pur tornando alle famose e tradizionali 12 mensilità, i clienti si sono ritrovati a pagare un aumento spalmato sui 12 mesi.

Un pò come dire che la tredicesima mensilità esce dalla porta e rientra dalla finestra!

In totale Agcom ha sanzionato gli operatori per un totale di 228 milioni di euro, una cifra enorme che in un modo o nell’altro le aziende dovranno sborsare.

Secondo le accuse e quindi le sanzioni comminate, l’Antitrust ritiene che ci sia stato un fronte comune per proporre un aumento unico.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, gli operatori chiamati in causa pare siano ricorsi al Tar, vedremo quindi come andrà a finire anche questa situazione che resta spiacevole.

TIM e il telemarketing selvaggio

Come accennato in apertura, anche il Garante della privacy si é fatto sentire in questi giorni, sanzionando invece TIM, almeno per ora in quanto sarebbero comunque in corso accertamenti anche nei confronti degli altri operatori, per un abuso del telemarketing per proporre offerte commerciali ai clienti, telefonando continuamente e a svariate ore del giorno.

Ammonta a 28 milioni di euro la sanzione comminata invece dal Garante Privacy per TIM: per chiamate promozionali indesiderate ed effettuate senza consenso e nonostante i clienti colpiti fossero iscritti al Registro pubblico delle opposizioni.

Molti utenti inoltre si sono lamentati anche per il trattamento scorretto dei propri dati personali nell’ambito di concorsi a premi e modulistica da parte di TIM.

Le condotte illecite che sono arrivate sulla scrivania del garante sembrano essere tantissime e suona molto come un altro “vaso di Pandora” che é stato scoperchiato e che potrebbe riservare altre sorprese nei prossimi mesi.

Da tutto questo marasma, in qualche modo anche confortevole, si deduce che finalmente i vari comportamenti scorretti degli operatori nel corso degli anni sono ormai venuti fuori o stiano venendo fuori.

In questo certamente ha contato, direttamente o indirettamente, l’ingresso sul mercato di iliad che grazie ad una strategia basata sulla chiarezza, sulla semplicità e sulla trasparenza, senza dare brutte sorprese agli utenti, ha fatto si che gli stessi utenti si rendessero conto di quanto fossero arrabbiati e stanchi di ricevere brutte sorprese.

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