Il “Real Driving Simulator” di Polyphony arriva finalmente su Playstation 4, ma percorre un sentiero pericoloso. Ecco la nostra recensione di Gran Turismo Sport.

  • Nome completo – Gran Turismo Sport
  • Piattaforme – PlayStation 4
  • Producer – Sony Computer Entertainment
  • Developer – Polyphony Digital
  • Distribuzione – Digitale/retail
  • Data di uscita – 18 Ottobre 2017
  • Genere – Simulazione/Corse
  • Versione testata – PS4

Dopo diversi anni di sviluppo, Gran Turismo Sport è arrivato finalmente su Playstation 4 per celebrare il 20° Anniversario della saga creata da Polyphony Digital. Un lungo e travagliato percorso per una serie che nell’ultimo periodo si è dovuta confrontare con la grande evoluzione del mercato, e con esso della spietata concorrenza di altri simulatori di guida ancora più agguerriti.

Titoli come Project Cars e i recenti Forza hanno imposto dei canoni inediti e importanti per il mercato moderno, il “Real Driving Simulator” di Kazunori Yamauchi si ritrova suo malgrado a dover seguire le tendenze odierne, ma l’assenza del numero in favore di un sottotitolo come “Sport” è una coraggiosa prova da parte dello studio giapponese di abbracciare a tutto tondo il mondo degli eSport.

Non parliamo quindi di un Gran Turismo 7, ma di un titolo celebrativo che vuole percorrere il sentiero della competizione tagliando via almeno l’85% dei contenuti Single Player per favorire il multiplayer online, generando di conseguenza non pochi dibattiti tra i cultori che apprezzano questa virata improvvisa del team, e altri che invece restano fedeli alle origini della serie. Lo scontro è ancora aperto, ma intanto a noi è toccato il compito più difficile, recensire Gran Turismo Sport.

Il bello della competizione

Prima di proseguire vogliamo lanciarci in una piccola disgressione: il codice inviatoci da Sony per la recensione di Gran Turismo Sport è arrivato diversi giorni prima del lancio, e dato che il titolo richiede l’accesso ai server per salvare la partita e svolgere tutte le altre attività principali, alcune manutenzioni pre-lancio ci hanno obbligato a lavorare sul gioco solo alla loro apertura, quindi al day one. Per evitare quindi di pubblicare un testo parziale, abbiamo trascorso una lunga settimana in compagnia del gioco per offrirvi una valutazione il più oggettiva possibile basata anche sulla nostra esperienza con gli altri utenti.

Fatte queste dovute premesse passiamo alla recensione vera e propria. Come dicevamo in apertura, Gran Turismo Sport sancisce un temporaneno distacco dalla serie principale per focalizzarsi sulla competizione online, questo si traduce fin dal primo avvio in una schermata di contenuti piuttosto povera.

Dimenticativi quindi la tradizionale carriera composta da centinaia di eventi e un parco auto immenso. Le uniche attività single player presenti nel gioco sono la classica modalità Arcade che si dipana in Gara Singola, Prova a Tempo, Prova Derapata, Schermo Condiviso, Gara Personalizzata e Tour VR (riservato a PSVR); e poi la Campagna, ma non fatevi ingannare dal nome, essa rappresenta le tradizionali Patenti dei precedenti capitoli suddivise in tre rami: Accademia di Guida, Sfida Missioni ed Esperienza sul Circuito.

Fine. Le uniche attività che potrete svolgere da soli si ridurranno a queste elencate poco sopra, e se non sarete connessi alla rete non potrete neanche cimentarvi nella Campagna, spulciare i menù e accedere al Negozio delle vetture. Chiariamo fin da subito dunque come il titolo sia pensato per funziona quasi esclusivamente connessi alla rete. Senza una connessione ai server sarete anche impossibilitati a salvare i dati di gioco.

L’obiettivo di Polyphony di ridurre all’osso ogni aspetto single player è dato dalla necessità di spingere gli utenti a sfruttare questa componente per allenarsi sui circuiti e mettere in pratica la loro esperienza nella modalità “Sport”, accessibile una volta terminate tutte le sfide della Campagna.

Esattamente come in passato, ogni sfida proposta dalla Campagna proporrà i premi in Oro, Argento e Bronzo in base ai tempi impiegati sul percorso. Nel caso dell’Accademia di Guida dovremmo imparare le basi essenziali per muoverci sui tracciati, imparare quando e come gestire i freni, e gestire la velocità nelle curve. Ogni sfida e suddivisa in serie, e al termine di ognuna di esse il giocatore sarà premiato con una nuova auto da aggiungere al proprio garage.

Sfida Missione invece ci offre un piccolo assaggio della competizione, proponendoci gare che richiederanno il completamento di un giro completo raggiungendo il podio in determinate condizioni, a volte anche entro un tempo limite mettendo in pratica quanto appreso nell’Accademia.

Esperienza del Circuito rappresenta il consolidamento dei precedenti due tutorial, offrendoci la possibilità di guidare sui vari circuiti del gioco per migliorare la curva d’apprendimento in ognuno di essi, avendo di conseguenza un background solido nel momento in cui si varcheranno le soglie delle sfide online.

Nel complesso quindi la Campagna si traduce in un lunghissimo tutorial obbligatorio in pieno stile Gran Turismo, con l’eccezione che rappresenta anche il cuore pulsante della componente single player, altrimenti ridotta a semplici gare fine a loro stesse nella modalità Arcade.

Va detto però che ogni attività, che sia online o in single player garantisce denaro, esperienza per salire di livello e punti Miglia da spendere nel negozio per acquistare nuove divise, colori, adesivi e auto speciali. Gli sviluppatori hanno inoltre inserito un sistema di ricompense giornaliere che invogliano l’utente a giocare per accumulare punti e denaro da investire. Si tratta di una meccanica ben rodata che tiene effettivamente incollato il giocatore, anche se i pochi contenuti vanno un po’ a scontrarsi con il suo scopo.

Per gli amanti della personalizzazione è impossibile non citare Editor di Livree, nel quale è possibile modificare esteticamente i bolidi in possesso applicando adesivi e decalcomanie di vario genere. Il tasso di personalizzazione estetico è altissimo, e inoltre una volta creati i propri progetti è possibile condividerli online con gli amici.

Sport!

Come dicevamo, la Campagna è un tutorial essenziale per apprendere ogni tecnicismo nella guida delle vetture, ma anche per imparare i segreti di ogni tracciato per essere agevolati quando si scenderà in pista con gli altri utenti.

La modalità Sport è in questo  senso cuore e anima del gioco, e propone campionati ed eventi settimanali ai quali i giocatori potranno qualificarsi tramite un sistema di matchmaking che crea varie coppie in base alla loro abilità di guida di cui i server tengono traccia in ogni momento.

Il gioco accoppia i giocatori in base alle loro classi, si parte da E fino a S, che possono scalare o diminuire in base al proprio comportamento in pista. Non esiste infatti solo la necessità di tenere d’occhio le posizioni nelle gare online, ma anche di gestire con attenzione il proprio comportamento. Questo significa che i tamponamenti, così come le sportellate e i sorpassi non autorizzati potranno comportare una penalizzazione. E ovviamente, come avviene con altri titoli di questo calibro, il sistema non regge precisamente le situazioni delle gare, a volte penalizzando il giocatore per azioni causate da altri piloti che amano giocare sporco. Un trend destinato a proseguire quindi anche con Gran Turismo Sport, ma data la propensione al gioco online, ci aspettiamo in questo senso qualche provvedimento serio da parte di Polyhony per limare questi problemi.



Alle gare online si aggiunge anche un curioso social network interno molto gradevole nel quale è possibile seguire gli aggiornamenti quotidiani dei nostri amici, e anche di pubblicare le foto scattate nella modalità Panorami.

Questa particolare modalità permette di “visitare” numerosi luoghi sparsi per il mondo per creare delle deliziose composizioni fotografiche aggiungendo negli scenari le nostre vetture, attingendo da uno sfaccettato editor di foto per modificare i filtri dell’immagine, la posizione e tanti altri minuziosi dettagli.

La modalità Panorami abbraccia quella filosofia che ha reso unica la serie di Gran Turismo: l’eleganza e il fetiscimo per le automobili.

Questo marchio di fabbrica viene saldamente portato avanti anche da questo capitolo, puntando sui rodatissimi menù a finestra tanto cari ai fan, ma anche inutilmente macchinosi. L’hub centrale per esempio si presenta come una vera rivista online automobilistica, nella parte centrale spiccano una serie di affascinanti scatti che mettono in bella mostra i bolidi, alternandoli con notizie di stampo storico che affondano le proprie radici nella cultura popolare.

L’amore per le auto esplode in una vera e propria celebrazione nei Concessionari, ognuno delineato da una documentazione confezionata con foto e altro che approfondiscono la loro storia. Un lavoro di ricerca maniacale, tipico di Yamauchi, ma in generale un riconoscibilissimo marchio di fabbrica ben legato alla tradizione nipponica per i motori, un dato ancora oggi capace di differenziare Gran Turismo da tutto il resto.

…ma l’eleganza non è tutto

Quando in apertura abbiamo sottolineato il coraggio di Gran Turismo Sport nell’allontanarsi dalla concorrenza si evince soprattutto dalla scelta di diluire quasi al minimo il parco auto, che dalle 1200 di Gran Turismo 6 vengono ridotte a meno di 164 vetture. Negli ultimi due capitoli per PS3 sono state introdotte anche delle classi “Standard” e “Premium” che si differenziavano per i livelli di dettagli interni ed esterni alle vetture.

Laddove in Gran Turismo 6 moltissime auto finivano per essere dei “cloni” in termini di prestazioni, con GT Sport gli sviluppatori decidono di ridurre al minimo il numero di vetture attingendo dai modelli sportivi, ognuna rifinita al meglio e curata con dei livelli di dettagli davvero estremi. Numericamente parlando il confronto con i concorrenti è spietatamente svantaggioso per il titolo di Polyphony, che alla luce di questo focus sulle competizioni online decide di costruire un parco auto esteticamente e sportivamente in linea con le nuove dinamiche di gioco.

Ci auguriamo che il supporto post-lancio, già annunciato, sia davvero all’altezza delle aspettative e sappia proporre il giusto bilanciamento tra contenuti a pagamento e gratuiti, così da tenere vivo il titolo almeno nei prossimi due anni.

Permangono invece gli storici problemi del motore fisico, che sulla scia dei precedenti capitoli si porta dietro delle collisioni irrealistiche fra le vetture, un sistema di danni presente ma poco elaborato, e l’effetto “pattinamento” di certe vetture che danno il loro peggio sui tracciati sterrati. Ancora una volta il Rally viene penalizzato da una fisica vecchia di qualche generazione, che rende queste gare davvero frustranti e non tanto dissimili da quelle viste in Gran Turismo 4 per PS2.

Su stessa ammissione di Yamauchi il modello di guida della serie non ha mai cercato la simulazione estrema, anzi è una scelta voluta quella di accentuarla per porsi a metà tra il gioco simulativo e l’arcade, il problema è che l’arretratezza del motore si riflette sul gameplay, e questo francamente infastidisce.

Il quasi fotorealismo delle vetture, e il meraviglioso impatto visivo degli interni sfigura poi con alcune assenze discutibili che trovano poche scuse: gli effetti meteo sono tutti assenti tranne la pioggia, il ciclo giorno/notte non è più dinamico, e viene relegato a semplice opzione pre-gara. Anche la realizzazione dei 17 tracciati lascia parzialmente a desiderare (quelli all’aperto soprattutto), i quali presentano il più delle volte degli scenari poveri. Sono tante limitazioni che a prescindere dallo stile adottato, rendono GT Sport in molti punti un titolo quasi improponibile nel 2017.

Il comparto grafico guadagna sicuramente punteggi nel momento in cui si gioca su una Playstation 4 Pro, grazie ai 4K e 60 fotogrammi al secondo. Ma la vera svolta giunge dall’HDR che garantisce un miglioramento netto nel sistema d’illuminazione con luci ancora più realistiche e riflessi altrettanto impressionanti. Un “lavoraccio” degno di meriti che dimostra tutta la dedizione del team, al quale si aggiunge anche il Wide Colour per riprodurre virtualmente tutti i colori “vivi” delle automobili. Una grande esposizione di talento e tecnologia.



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