Piranha Bytes lancia una nuova IP. Missione compiuta? Ecco la nostra recensione di ELEX!

  • Nome completo: Ecletic, Exhilarating, Xenial: ELEX
  • Piattaforme: PC, PlayStation4, Xbox One
  • Producer: THQ Nordic
  • Developer: Piranha Bytes
  • Distribuzione: Digital/Retail
  • Data d’uscita: 17 ottobre 2017
  • Genere: Action/RPG
  • Versione Testata: PC

Lo studio tedesco di Piranha Bytes è ritornato a fare parlare di se attraverso il lancio di ELEX, nuovo titolo della software house di Gothic e Risen. Sarà questo nuovo prodotto all’altezza dei sopracitati brand e dell’importanza a livello ludico che i precedenti titoli della casa hanno offerto nella storia dei videogiochi? Scopriamolo insieme in questa recensione.

ANALISI DELLA TRAMA

La storia in ELEX è forse uno dei punti positivi del gioco, infatti, ci troviamo in un mondo completamente devastato, e la componente post apocalittica fà da padrona in questo titolo. Questo non è dovuto ad una guerra post atomica o ad un’apocalisse zombie/virale, ma la causa è stato l’impatto di una cometa sul nostro pianeta Magalan.

Il lussureggiante pianeta quindi è ora privo della vita che noi conosciamo in quanto l’evoluzione ha rifatto il suo corso modificandone la storia, e l’uomo non è di certo il governatore indiscusso del nuovo mondo, ma anzi, l’esistenza umana non è nient’altro che un leggero contorno, costretto a rifugiarsi ed a difendersi da una natura ed una guerra per la sopravvivenza violentissima. Vestiremo i panni di Jax un capo ufficiale delle Albe (una delle quattro fazioni civili che abitano nel pianeta), il nostro compito sarà un assassinio, ossia, porre fine al capo spirituale della fazione nemica dei Berserker.

Ma un grave incidente graverà sul nostro protagonista, infatti durante la missione la nostra nave sarà attaccata da parte degli alleati, facendoci giustiziare, ma sopravvivendo all’attacco. Il nostro protagonista vivrà con un senso di vendetta sulle spalle, e non si darà pace fino a quando non avrà trovato i responsabili del tradimento. In tutto il susseguirsi della storyline scopriremo che ruolo hanno e chi sono queste fazioni, ognuna caratterizzata incredibilmente bene, ci troveremo a vedere i nostri nemici come amici ed alleati e le Albe (fazione di nostra appartenenza) come il vero male, gente che vorrebbe conquistare l’intero pianeta e governare in un regime proprio sfruttando le altre fazioni (effettivamente non tanto lontano dal vero motivo delle guerre che anche nel nostro mondo vengono effettuate).



Scopriremo anche il significato della sostanza ELEX (da cui prende il nome il gioco) sostanza scaturita dall’impatto della cometa che renderà il nostro protagonista libero dai pensieri imposti dalle Albe e soprattutto ritroverà l’impatto emotivo per le relazioni sociali, cosa negata all’interno del regime imposto dalla sua fazione. Il perché la trama sia il punto forte del titolo è presto detto, in ELEX troviamo una vera e propria critica sociale verso un mondo fantastico, ma nemmeno (almeno concettualmente) tanto diverso dal nostro. E nonostante la sceneggiatura non faccia miracoli, il gioco sembra gestire bene gli spunti di una storyline ben amalgamata e con spunti interessanti. Anche se nelle Quest secondarie arranca in termini di originalità e monotonia.

DOLORE ALLE OSSA

Se fino ad ora abbiamo parlato di incredibili spunti narrativi e quasi “antropologici” nell’analisi del gameplay e del game system vengono fuori le questioni spinose. Il combact system lo si può (anche se molto alla larga) accostare ad un Dark Souls, ma ahimè l’alternanza di attacchi leggeri e potenti ed il fatto di non poter in nessun modo interrompere le animazioni di attacco, incorona ill sistema di combattimento di ELEX come uno dei peggiori a livello di interattività sia delle hitbox che di reattività dei comandi, soprattutto per quanto riguarda lo sbilanciamento della difficoltà dei nemici.

Aggiungiamoci anche una IA incredibilmente poco reattiva (per quanto riguarda l’arruolo degli alleati) e dei nemici incredibilmente potenti anche di livello molto inferiore rispetto al nostro, ed ecco a voi una frustrazione gratuita e forzata, cosa che non accade in giochi come Dark Souls o NiOh, dove sí, di frustrazione c’è ne a palate, ma sta tutta nell’abilità del giocatore e nell’equipaggiamento, e non in un combact system squilibrato ed assolutamente non appagante in tal senso.



Ci sono però alcune cose da tenere in considerazione in un gioco come ELEX, ossia le sessioni esplorative lasciano libero sfogo al giocatore, apparendo incredibilmente riuscite ed appaganti, i personaggi sono caratterizzati molto bene rimanendo quasi sempre impressi nella mente del giocatore; anche le Quest posso dire con assoluta certezza sanno dare grandi momenti di sano divertimento ludico. Un altro punto a favore tornando alle esplorazioni, è il fatto che le mappe rimangono molto vaste e libere, sia in esplorazioni orizzontali che in quelle verticali attraverso il jet pack. Cosa molto gradita e non da poco.

RADICI TECNICHE

Il gioco però deve far fronte anche ad un’analisi tecnica ahimè non del tutto positiva, tra affaticamento del motore grafico e frequenti compenetrazioni di Game objects e glitch degli elementi grafici, nonostante però, sappia fornire delle bellissime ambientazioni e degli ottimi modelli sia perciò che concerne gli elementi ambientali, che il character design dei nemici e dei personaggi. Le animazioni hanno qualche pecca, risultano troppo meccaniche e poco libere, dando al fruitore un senso di ripetitività compromettendo la soddisfazione soprattutto durante i combattimenti ed i dialoghi in cut scenes.

La rigiocabilità del titolo e la sua longevità sono punti da non sottovalutare, infatti il gioco offrirà un sistema di collezionismo riguardo agli equipaggiamenti differenti delle fazioni capaci di farci passare ore ed ore a cambiare continuamente gli oggetti per modificare le statistiche, oltre chiaramente alla lunga storyline.


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