Benvenuti a casa mia. Il film nasce da un tema di grande attualità: intellettuali di sinistra ben disposti nei confronti di minoranze rom incalzati da una destra che cavalca l’immagine negativa di una comunità già largamente stigmatizzata e giudicata sgradita

Quando l’intellettuale di sinistra ospita una famiglia rom che piazza la roulotte nel giardino della villa, escono fuori le tante facce del problema: il consenso e l’approvazione da parte della gente, le difficoltà della padrona di casa che si vede materializzare il tema dell’accoglienza che finora esisteva solo nei suoi pensieri, il totale coinvolgimento del figlio giovane, il razzismo operato da persone di altre popolazioni, lo sciacallaggio di chi cerca di trarne vantaggi dall’evento, la rabbia dei vicini di casa e degli avversari politici. Altri aspetti sono tutti da scoprire.

E’ un film tutto da ridere.

Tuttavia non c’è nessun colpo di scena e il finale populista è ampiamente atteso fin dall’inizio.

Voto 6,5

di: Mariarosaria D’Apice



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