iliad contro blocco portabilità

Non si fermano le polemiche riguardanti l’emendamento che ha tra i firmatari Lega e 5 Stelle che di fatto richiede che il governo blocchi le procedure di portabilità del numero sia fisso che mobile agli operatori telefonici italiani ma qualcosa sta decisamente cominciando a scricchiolare.

In questi giorni di forte emergenza coronavirus che continua ad attanagliare tutta l’Italia, tra un susseguirsi e l’altro di disinformazione, notizie gonfiate e interpretate un pò a casaccio, sta tenendo banco nel settore telecomunicazioni questa richiesta di blocco della portabilità del numero.

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I grandi operatori come TIM, Vodafone e WindTre per ora continuano a tacere, forse perché loro sono tra quelli che poco o niente verrebbero toccati qualora passasse questo emendamento o forse, come sospettiamo anche noi, il tutto si rivelerà un fuoco di paglia?

Intanto la presunta piccola alleanza tra Lega e 5 Stelle già scricchiola, Salvini si é già tirato fuori dalla querelle, evidentemente non gli ha portato nulla dal punto di vista politico e già si parla di compromessi e di poter eventualmente rivedere alcuni punti.

Alcune associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra e tra gli operatori cresce un certo malcontento.

Fastweb e iliad sul piede di guerra

In prima linea per cercare di fermare prima che possa fare ulteriore danni all’economia oltre quello che sta già creando il coronavirus, ci sono per il momento Fastweb che ha scritto direttamente all’Agcom:

la proposta non contribuisce in alcun modo alla salvaguardia dei lavoratori e dei clienti, poiché né le attività di cambio operatore per la rete mobile né quelle per la rete fissa – al netto di poche eccezioni – necessitano di intervento di un tecnico in casa”. Se si arrivasse al blocco della portabilità inoltre secondo Fastweb si creerebbe una situazione “in netto contrasto con le aumentate esigenze di connessione alla rete, dato che la quasi totalità delle migrazioni richieste in questi giorni derivano dalla necessità delle famiglie e delle imprese di procurarsi una connettività migliore per svolgere, al meglio, attività imprescindibili come quella lavorativa e quella scolastica

Ad Agcom e Mise si è rivolta anche Iliad che considera questa idea molto pericolosa considerandola dannosa per la libera concorrenza del mercato quindi non solo per il quarto operatore mobile e Fastweb ma anche per tutti gli operatori mobili virtuali e prossimamente perfino per Sky che a breve lancerà la sua prima offerta nel mercato telefonico.

Molto probabilmente anche questa, come alcune idee e scelte dell’attuale governo, rischiano di rivelarsi dei veri e propri boomerang.

Se le richieste di portabilità dovessero davvero rappresentare un pericolo per la salute pubblica, il singolo operatore mobile dovrebbe poter avere la possibilità e libertà di poter vagliare, a seconda del caso, se esiste o meno la pericolosità per il cliente oppure per il tecnico.

Come infatti dichiarato anche da Calcagno, l’ad di Fastweb: nella maggior parte dei casi i cambi di operatore non necessitano di intervento tecnico a domicilio ma neanche nei casi di nuove attivazioni e aggiungiamo noi, proprio in questi casi qualora dovesse presentarsi in maniera necessaria un intervento tecnico fisico, l’operatore valuterà altre modalità qualora possibili.

Molto rumore per nulla? Quasi certamente si, per fortuna!

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