3000th Duel è l’inaspettato titolo che tutti gli amanti del genere stavano aspettando. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completo – 3000th Duel
  • PiattaformeNintendo Switch, Microsoft Windows, Linux, macOS, Classic Mac OS
  • Developer – Neopopcorn
  • Publisher – NEOPOPCORN CORP
  • Distribuzione – Digitale
  • Data di uscita – Dicembre 2019 Steam, 19 febbraio 2020 su Switch
  • Genere – Action

Lo scorso 12 Dicembre 2019, 3000th Duel è approdato su Steam. Dopo qualche mese il titolo rivelazione del Team di NEOPOPCORN ha conquistato anche il mercato Nintendo Switch, ed in poco tempo si è guadagnato il rispetto dei fan amanti dei metroidvania e dei soulslike. Il titolo combina infatti elementi tipici di entrambi, riuscendo a coadiuvare il tutto con una buona e frenetica dose di platform che non risulta superflua ma anzi riesce a divertire anche i giocatori più esigenti grazie ad un livello di sfida elevato ma non frustrante ed un design che seppur spartano riesce bene a comunicare atmosfere ricche di particolari e di storie non raccontate.

SEGRETI E TENTAZIONI

La storia di 3000th Duel è una continua scoperta. Inizialmente verremo catapultati nel mondo di gioco senza alcuna guida, vestendo i panni di una misteriosa guerriera che nulla lascia trasparire se non il fantasma di una  vita passata, di un evento che l’ha portata a combattere incessantemente contro orde di demoni e mostri, protagonisti indiscussi del gioco. Obiettivo sarà dunque quello di esplorare i vari livelli alla ricerca delle memorie perdute della protagonista, e così facendo scoprire altri segreti custoditi nella lore che ci verrà svelata man mano che andremo avanti. L’atmosfera di narrazione è esattamente quella proposta in uno dei titoli denominati soulslike, con una narrazione spicciola e quasi sbrigativa ma un’attenzione ai dettagli maniacale: sui cadaveri di alcuni NPC troveremo intere porzioni di lore da leggere e da vivere, e grazie a questi ritrovamenti potremmo meglio delineare il mondo che ci circonda e le motivazioni che hanno spinto la guerriera a combattere incessantemente, oltre ovviamente al desiderio di ritrovare le memorie perdute.

COMBATTERE, MORIRE E TORNARE IN VITA

Il gameplay di 3000th Duel rispecchia fedelmente quello di un metroidvania, con una mappa di moderate dimensioni (visualizzabile dal menu) che nasconde però passaggi segreti e stanze nascoste accessibili solo dopo aver ottenuto un determinato incantesimo o un determinato oggetto dalle boss fight, organo trainante dell’intera produzione. Come in ogni soulslike che si rispetti, la mappa è disseminata da numerosi mob, molto diversi tra loro e dotati di un moveset specifico. Combatterli non sarà un automatismo, poiché ogni volta verranno combinati con altri nemici con caratteristiche differenti rendendo l’esperienza sempre variegata e mai noiosa. Una volta battuti, quest’ultimi rilasceranno Karma, dal funzionamento molto simile alle anime di Dark Souls. Potremmo infatti utilizzare punti Karma per potenziare le statistiche del nostro personaggio e plasmarlo secondo le nostre necessità. Le statistiche presentate dal gioco sono ben quattro: Vitalità, Forza, Mente e Attività. 

Essenzialmente queste serviranno a potenziare la barra della vita del nostro personaggio, la sua forza d’attacco, la forza delle magie e la “stamina”, utilizzata in questo gioco non per sferrare colpi ma per poter schivare gli attacchi dei nemici tramite uno spostamento dimensionale che andrà a sostituire l’azione di “roll” del classico Dark Souls. Effettivamente, l’assenza di scudi rende difficoltoso il restare in vita, almeno nelle prime fasi di gioco dove il personaggio non avrà molte armi ed abilità tra cui scegliere. Le armi, tuttavia, sono molteplici e consentiranno ciascuna un approccio al gioco differente. Spadoni, asce e lance ci permetteranno dunque di apportare varietà ulteriore al gameplay.

La presenza di statue lungo tutto il percorso sostituisce la funzione primaria dei falò, ovvero consentiranno non solo il salvataggio del gioco ma anche la progressione di livello della protagonista. Quest’ultime sono disseminate in modo abbastanza equilibrato lungo tutta la mappa, in modo da non facilitare o punire eccessivamente il giocatore.

Fiore all’occhiello della produzione è la presenza di Skill, la possibilità di assegnare al personaggio abilità selezionabili da un roster in cui potremmo decidere di spendere gemme (ottenute dal combattimento contro i boss) per acquisire poteri sempre nuovi e spettacolari.

Tramite l’uccisione dei boss, inoltre, è possibile acquisire anche Spell, nient’altro che classiche magie, che avranno un utilizzo limitato (rigenerato nei pressi di statue) e che verranno sbloccate man mano nel gioco.

UN COMPARTO TECNICO TRASCURABILE

Il punto debole di 3000th Duel è sicuramente un comparto tecnico non troppo ispirato. Se da un lato si presenta come un platform divertente, dall’altro la ripetizione degli stessi ambienti strizza l’occhio ad un tentativo di rendere il gioco più longevo possibile, a discapito tuttavia della ricchezza di contenuti e della diversità di quest’ultimi. Il titolo offre oltre 300 aree, interconnesse tra loro anche tramite l’escamotage delle shortcut, ma che finiscono col somigliarsi un po’ troppo. Le colonne sonore delle boss fight sono molto accattivanti, ma il problema permane quando si esce da queste aree e si esplora il mondo: in quel caso la musica risulta ripetitiva, poco incisiva e talvolta fuori luogo, piuttosto soppiantata dagli effetti sonori dei colpi che restituiscono un feeling al giocatore di quelli frenetici e saporiti.

La struttura a scorrimento orizzontale è organizzata comunque nel migliore dei modi, con una telecamera che segue attentamente e fedelmente le azioni del personaggio e che non rende difficoltosa la giocabilità. In alcuni punti, e soprattutto in corrispondenza di piccoli ascensori, i nemici potrebbero incastrarsi e causare dunque qualche problema poiché il solo contatto con il loro corpo ridurrà la nostra energia vitale. Incidenti comunque trascurabili, considerando l’effetto finale del gioco che seppur non memorabile riesce a regalare ore di divertimento agli amanti del genere (o dei generi, considerata la verità con cui si presenta il titolo!).

I sottotitoli in italiano e dunque la conseguente localizzazione non sono sempre tradotti nel migliore dei modi, e talvolta questo rende difficoltosa la comprensione degli enigmi ambientali, risolvibili più che altro tramite intuizione. L’assenza di voce, tuttavia, avrebbe dovuto attenzionare i produttori su una maggiore cura dello scritto, che risulta comunque accettabile.

 

CONSIDERAZIONI FINALI

3000th Duel  è un titolo che gli amanti dei videogiochi alla soulslike non possono assolutamente perdere. Il gioco riesce a combinare elementi di tre generi ricreando ore di intrattenimento e di puro divertimento, pur sacrificando qualcosa nel comparto tecnico e non risultando incisivo sulla narrazione. Un titolo che ci sentiamo comunque di consigliare caldamente, una piccola perla da godersi, se possibile, in portatile (Nintendo Switch). 

 

7

VOTO

7.0/10

Pros

  • Gameplay completo e frenetico
  • Grado di sfida accettabile
  • Buona varietà di nemici e di boss

Cons

  • Comparto tecnico un po' carente
  • Narrazione resa difficoltosa da una localizzazione in italiano non troppo buona
  • Ambienti troppo ripetitivi

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